Giorno 16 - Che confusione!

Martedì 16-08-2011
(Racconto di Stefano)

Ci svegliamo puntuali alle 7.30 e ci ritroviamo come da programma con Nady e Lore nella saletta dell'hostel per la colazione. Mangiamo le briochine acquistate la sera prima e beviamo un succo di frutta. Ce la prendiamo con calma e partiamo verso piazza Tiananmen alle 9:00. Il primo approccio con la vita frenetica di Pechino l'abbiamo avuto il giorno prima ma solo ora, freschi di una buona dormita, ci rendiamo veramente conto della miriade di gente che popola questa città. Macchine, bici, carretti, motorini e altri mezzi di trasporto non ben identificati si fanno largo tra la folla strombazzando come pazzi. Le persone dal canto loro, incuranti del fatto, proseguono per la loro strada come se nulla fosse. Ben presto capiremo anche noi che questo atteggiamento caotico fa parte del gioco ed è necessario per non impazzire di fronte alla vita burrascosa dei cinesi. 

 
L'entrata della città proibita da piazza Tiananmen
La piazza dista solo 15 minuti a piedi, pensiamo di visitare per prima il mausoleo di Mao…ma, giunti sul posto cambiamo rapidamente idea. Una coda chilometrica percorre la piazza a mo di serpente sotto un sole cocente. Per noi sembra davvero troppo impegnativo e quindi decidiamo di visitarlo un altro giorno e soprattutto in un altro orario. Ci addentriamo nella piazza più grande del mondo con aria interrogativa. La presenza del mausoleo al centro e le migliaia di persone presenti non rendono certo l'idea di grandezza. A nord del mausoleo troviamo il monumento agli eroi del popolo. A lato ovest della piazza vediamo l'assemblea del popolo, mentre a est sorge il museo nazionale di Stato. 

 
Interno della città proibita
Proseguendo verso nord, alla fine della piazza, entriamo nella porta della pace celeste che è l'ingresso della città proibita, prossima nostra meta. Come ci aspettiamo ci attende altra moltitudine di gente tra cui dobbiamo farci strada per raggiungere la biglietteria. Non c'è troppa coda, ma la confusione regna sovrana. 

Interno della città proibita







   
La città proibita da l'idea di un viaggio nel tempo, cerco di immaginarmi il tutto privo di ogni persona e privo di rumori superflui ma è un'impresa troppo ardua quando vieni strattonato in giro e quando qualche cinese impazzito ti urla nelle orecchie. Avanzando per la città incontriamo per primi i palazzi meno importanti fino ad arrivare quelli più rilevanti, caratterizzati da un maggior numero di decori, sotto forma di animaletti, posti sul tetto(come ci spiega la nostra guida Nady).

 
 

Interno della città proibita
Vediamo la sala dell'armonia suprema, la sala dell'armonia perfetta, la sala dell'armonia protetta, la sala della purezza celeste e i vari palazzi appartenuti agli imperatori. Purtroppo non si può accedervi all'interno e si fatica anche ad arrivare alle porte a causa della ressa continua. Riesco a malapena ad allungare il braccio all'interno per riprendere qualche pezzo di sala. (Approfondisci argomento)






Giardini della città proibita






Giunti alla fine della città entriamo in un grande giardino ma anche qui la confusione non permette di apprezzare a dovere il posto.











Parco Jinshang
Usciti dalla città proibita attraversiamo la strada ed acquistiamo i biglietti per entrare al parco Jinshang. Prima però cerchiamo un fruttivendolo per pranzare, il clima caldo e umido ci fa solo desiderare cibi freschi e dissetanti. Compriamo pesche, mele, arance, banane e uva dirigendoci in un luogo ombreggiato per mangiare. 









La città proibita dal parco  Jinshang
Dopo questo succoso pranzo, in cui abbiamo sfamato anche due bambini cinesi, entriamo nel parco e ci dirigiamo nel punto più alto per ammirare la spettacolare vista della città proibita. Saliamo lungo una collina formata dalla terra asportata per creare il fossato intorno la città. Sembra un lavoro incredibile considerando i mezzi a disposizione in quel tempo. La collina serviva anche a riparare la città dalle numerose tempeste di sabbia provenienti dal deserto. 





Beihai park
Dopo un gelato in qualche foto scendiamo ed entriamo in un altro parco, il beihai park. Al suo interno è presente un enorme lago pieno di barchette elettriche e di pedalò per turisti. Anche qui ci dirigiamo nel punto più alto per ammirare il panorama. Neanche il tempo di fermarsi e subito un cinese si avvicina con sua figlia chiedendoci se può scattare una foto con noi. Ci sembra alquanto strano ma accettiamo senza troppi problemi. L'unica riluttante Nady che sembra un po' infastidita. Poi ci racconterà che è una cosa che capita spesso, e alla lunga diventa un po' pesante. In effetti gli sguardi incuriositi dei cinesi nei nostri confronti all'inizio sembrano anche simpatici ma poi, sommando caldo, stanchezza, rumore e confusione, iniziano a diventare quasi irritanti. Scendiamo al lago con l'idea di affittare una barchetta elettrica. Chiediamo informazioni ma dopo essere stati sballottati qua e là per la riva scopriamo che possiamo prendere solo il pedalò. Ma chi ha voglia di pedalare? Rinunciamo e decidiamo quindi di incamminarci verso casa. Con le gambe affaticate la strada del rientro sembra ancora più lunga. 


Raggiungiamo piazza Tiananmen verso le 18.00, ora la gente è molta meno e riusciamo a percepire meglio la sua immensa grandezza. Arriva finalmente in hotel per una bella doccia, ci voleva proprio. Seppur incredibilmente riusciamo ad andare a cena in un ristorante ancora più vicino di quello del giorno prima. Se ieri avevamo attraversato la strada in diagonale oggi l'attraversiamo diritti. Sembra che i ristoranti nella nostra zona crescono come funghi, ce li troviamo davanti ad ogni passo. La cena è di nuovo buona ma il locale meno economico del primo. Spendiamo quasi il doppio arrivando all'esorbitante cifra di circa 4 euro a testa! Va beh dai, oggi buttiamo in aria il cappello e festeggiamo, domani cercheremo un posto più economico, non possiamo mica continuare con queste cifre!!! Siamo davvero stanchi di camminare e decidiamo all'unisono di riattraversare la strada e buttarci nel letto, domani ci attendono altre ore di cammino.

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