Giorno 22 - L'ultimo giorno, a presto Nady!!!

Lunedì 22-08-2011
(Racconto di Lore)



Queste sono veramente le ultime 24ore sul territorio cinese per me, Ste e Lau mentre x Nady è solo l'inizio di un'altra parentesi dagli occhi a mandorla. Nel pomeriggio ha infatti il treno x Xian, dove ospite (a pagamento) di una famiglia cinese trascorrerà sui libri un'altro mese nel paese del dragone.

Le focaccine!
La mattina ci alziamo abbastanza presto per poter sfruttare al meglio anche l'ultimo giorno. Colazione ormai consueta con le succulente focaccine del negozio d'angolo e poi solito viaggetto a piedi.












La via del negozio olimpico
Abbiamo un ultimo obiettivo per oggi: gli ultimi acquisti. Io mi sono fissato sul dou lì ovvero il classico cappello di paglia a cono tipico cinese. Dopo averne visti a bizzeffe e chiesto prezzi a destra e a manca lo compro x 25 yuan in un negozietto vicino al nostro ostello. Per un grosso colpo di fortuna noto nelle vicinanze anche il negozio olimpico e mi regalo la felpa delle olimpiadi di Beijing 2008 che ho cercato invano sin dal mio arrivo in terra cinese. Ste invece si prende una maglietta davvero carina sempre nello stesso negozio. Gironzoliamo ancora e salta fuori anche una maglietta x il papà di Ste, uno zaino per Nady una maglietta per Lau ed altro ancora!



Nadyyyy!!!
Ci gustiamo un bel pranzo insieme e mentre nady completava la ricomposizione del siluro Lau e Ste liberavano la loro camera per portare tutto nella nostra, infatti per l'ultimo giorno abbiamo prenotato una sola camera non dovendo utilizzarla per la notte.










Ci incamminiamo quindi per la stazione dei treni dove dovremo salutare Nady. Io porto a spalle il mitico "siluro" di qualche kg più leggero rispetto alla partenza ed arrivati al momento della separazione mi rendo conto che i film strappalacrime non sono così enfatizzati come avevo sempre pensato. Quando arriva il momento di dividerci siamo talmente tristi che le lacrime scorrono a cascate. Non scorderò mai più l'immagine di Nadia voltata che, zaino in spalla, se ne va.
 
Noi 3 rimasti, sconsolati ci giriamo ed usciamo dalla stazione ripercorrendo la stessa strada da cui siamo entrati.
Dobbiamo però affrontare la gente che sta entrando: un fiume in piena che ci costringe a viaggiare controcorrente con una notevole forza d'urto a respingerci. Con notevole fatica ci facciamo largo e riusciamo ad uscire passando al contrario pure dal metal detector. Non avevo mai visto tanta gente come in quella stazione e nei suoi dintorni. Pareva di stare in un termitaio!

Rientrati in ostello e recuperati i nostri zaini è giunta anche la nostra ora. Avanti verso l'aeroporto internazionale con una sola parola fissa in testa: "ITALIA"!

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