Giorno 08 - Un tuffo nel lago

Lunedì 08/08/2011
(Racconto di Stefano)


Puntiamo la sveglia alle 8.30 in modo da essere i primi a colazione e poter organizzare la giornata al meglio. Purtroppo a svegliarmi non è il mio cellulare ma la pioggia insistente sulla tettoia del nostro terrazzo. Mi immagino già la giornata di fango che ci aspetta. Laura invece è più positiva ed appena sente la pioggia dice:” Che bellooo!!”. Va bèh... vediamo cosa ci aspetta nella nostra ultima giornata sull'isola. Ci vestiamo in fretta ed andiamo a colazione. 

Ha quasi smesso di piovere, ma il cielo non promette niente di buono tanto che, Lore e Nady, rinunciano al loro giro in bici (noi avevamo già rinunciato il giorno prima). La colazione sembra promettente, un discreto buffet ci appare davanti agli occhi appena entriamo in sala. Non è paragonabile a quello a cui siamo abituati ma, considerando dove siamo, merita tutto il rispetto. Ci abbuffiamo con latte, cereali, yogurt, crepes alla marmellata, latte condensato e tè mentre decidiamo il da farsi. Il tempo sembra troppo instabile per azzardare grandi progetti, quindi decidiamo di incamminarci a piedi lungo la grandissima spiaggia sabbiosa che abbiamo visto dall'alto il giorno prima. Per precauzione portiamo l'ombrello e per scaramanzia il costume. 

La nosra spiaggia dall'alto
Si parte, i quattro temerari si avviano alla scoperta dell'isola. Ormai ha smesso di piovere e in lontananza (molta lontananza) si vede anche uno squarcio di sereno. Anche i nostri animi sono più sereni, il terreno è bagnato ma non fangoso e la temperatura è più mite a causa dell'assenza di vento. Un raggio di sole infine, ci fa letteralmente volare in costume. "Ora ho mai più" ci diciamo, consapevoli che, probabilmente, non avremmo avuto occasioni simili per un bagno nel lago. 






Un bel tuffo nelle acque gelide
Il contatto dell'acqua con i piedi non è dei più promettenti ma non basta fermarci. La prima che si butta è Lau seguita da Lore. Io prendo un po' più di tempo ma infine mi butto. Questa mia azione da il coraggio anche a Nady che si lancia impavida nell'acqua. Vedo il terrore nei suoi occhi, come se per un attimo, stesse vedendo scorrere tutta la sua vita davanti aspettando solo l'ultimo respiro. Con uno sforzo estremo invece riesce a rialzarsi e portarsi in salvo. Anche per me è tempo di uscire, mentre Lau e Lore sembrano non risentire dell'acqua fredda. Lore decide di attraversare il lago a nuoto (circa 10 km) ma soli 20 m rimane impigliato in una strana rete da pesca che sembra costeggiare tutto il lago (uno dei tanti misteri dell'isola).Per fortuna riesce a liberarsi e a tornare a riva.

Un promontorio sul lago
Nel frattempo il tempo migliora e ci incoraggia a proseguire. Camminiamo lungo la riva per diverso tempo prima di arrivare alla fine di questa lunghissima spiaggia. Ma non ci fermiamo, ormai il cielo è azzurro e i panorami diventano sempre più belli. Ci arrampichiamo su un promontorio e ammiriamo dall'alto i fantastici paesaggi che quest'isola ci propone. Continuiamo il cammino scattando diverse foto che hanno quasi sempre come sfondo dei bizzarri alberi di ogni forma e somiglianza. 




L'isola Balena di Nady
L'obiettivo comune è di raggiungere l'isola balena avvistata da Nady e piantargli la bandiera italiana. Desistiamo però a causa di qualche problema tecnico ma ci andiamo comunque vicino. Lore si arrampica su un albero e, avvistando la balena inizia a urlare “NADYYY, LA TUA ISOLAAAA”. Il grido risveglia gli sciamani del posto che si uniscono alle urla intonando una sorta di rito propiziatorio. 



L'isola Cocherino di Lau
Dopo un ultimo bagno, una mezz'ora di relax e un ultimo saluto all'isola balena di Nady e all'isola cocherino di Lau, decidiamo di rientrare alla base. I paesaggi incontrati durante il tragitto erano molto contrastanti, girandoci verso il lago sembrava di essere al mare, mentre guardando la parte opposta si aveva l'idea di un paesaggio montano. Non era né una né l'altra cosa, eravamo sulla riva di un lago e ce ne rendevamo conto solo quando le due facce del posto si intersecavano. Non capita spesso di vedere mucche di montagna bere l'acqua del mare. 

Mare o monagna?
Alberi magici, prati verdissimi e sterminati, viste mozzafiato e personaggi bizzarri costituiscono la piccola parte dell'isola che abbiamo esplorato. Sicuramente non basta un giorno per visitarla tutta, ma basta un giorno per rendersi conto di quanto può offrirti.







Torniamo a casa stanchi ma felici. 10 km di cammino e un pranzo saltato sono solo un piccolissimo prezzo rispetto al valore di questa giornata. Dopo una “Bania Russian”, la cena, e un veloce giro per le strade del villaggio (questa volta con la luce), ci concediamo solo mezz’oretta per rivedere le foto prima di andare a letto.



* Curiosità: Il lago Baikal è lungo più di 600 Km e largo 60. E' il lago più profondo e più pulito al mondo (almento fino a poco fa) e contiene un quinto di tutta l'acqua dolce della terra.

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