Giorno 01 - Si parte!

Lunedì  01/08/2011
(Racconto di Nadia)


Vista della Piazza Rossa
Ore 09:05, partenza da Bergamo per Mosca con volo Windjet. Partiamo con 30 min. di ritardo ed arriviamo a Mosca alle 15:00 circa ora locale (+ 2 ore rispetto all'Italia). Purtroppo ci attende una lunghissima coda (1 ora e mezza) per il controllo passaporti, sembra che i russi se la prendano comoda... Ritiriamo gli zaini e passiamo attraverso un lunghissimo corteo di persone che sembrano acclamarci sventolando miriadi di cartelloni. Finalmente Ste vede la scritta (B...Nadia). Il tipo ci ha portato nel parcheggio dell'aereoporto sul suo pullmino. CALDISSIMO!! Il Lore cerca di comunicare e dice "fa caldo" in russo. L'autista risponde "Oggi" ed io, un po' stordita, dico "cosa vuol dire oggi?" :-o. Arriviamo in appartamento dopo una sosta per un incidente (non nostro) e un fermo della polizia risolto con una bustarella (simpatiche queste regole russe).

Cattedrale di San Basilio
L'appartamento dall'esterno fatiscente sembra cadere da un momento all'altro. L'ascensore è piccolissimo e per primi salgono Lau e Ste. Noi arriviamo 10 minuti più tardi, non capivamo che dovevamo salire al quarto piano :-))). Finalmente all'interno ci accoglie una piacevole sorpresa: L'APPARTAMENTO E' UNO SPETTACOLO! E' ampio, con 2 camere da letto, aria condizioata, Wi-fi, TV satellitare, telefono voip gratuito per chiamate verso l'italia. Unica pecca il wc è veramente piccolo (0.5 metri x 0.5 metri). Daria (la tipa che ci ha dato le chiavi) ci raccomanda più volte di tener chiuse tutte le porte. Appena sistemati usciamo per il primo giro a Mosca!!! Sono le 18:00, scopriamo che un cambio monete molto onesto è a pochi passi (reduci dalla fregatura del cambio in aereoporto - 1€=30 rubli invece di 40 :-( ). Proseguiamo sullo stradone e raggiungiamo piazza rossa, la seconda piazza più grande al mondo con i suoi 500x150 m. La piazza è bellissima, con il museo storico, il Gum a sinistra ed il Cremlino+mausoleo di Lenin a destra. Di fronte alla piazza si innalza la stupenda San Basilio, una costruzione che ricorda i palazzi incantati di Aladino.

Interno del locale "Glabry"
Ma ora abbiamo fame, cerchiamo sulla guida un bel localino per mangiare e ci avviamo verso il ristorante "Glabry". Lo troviamo a fatica dopo aver percorso più volte marciapiedi pieni di buchi (qui non esistono le leggi sulla sicurezza). In compenso esistono quelle sulla sporcizia: attaccate alle finestre si vedono molte bottiglie piene di acqua nel quale infilare i mozziconi. Finalmente troviamo Glabry che ci offre un ricco bouffet di cibi. L'inglese qui sembra non lo parli nessuno e siamo costretti ad ordinare puntando i piatti col dito e sperando che siano buoni. In effetti è quasi tutto buono, prendiamo melanzane alla parmigiana (o simili), maiale con patate, patate al forno + salmone, insalata russa, coscette di pollo, pesce bianco + frittata, acqua e birra analcolica (nauralmente presa per errore :) ). Spendiamo circa 600 rubli a testa (circa 15 euro) ma siamo strapieni. Torniamo a casa ammirando di nuovo la piazza rossa con i palazzi illuminati.

San Basilio la sera




Ci apprestiamo quindi a trascorrere la prima notte di questo incredibile viaggio. Siamo stanchi, ma anche curiosi di scoprire cosa ci riserveranno i giorni futuri. Questi pensieri ci accompagnano fino a che il sonno prende il sopravvento.


Giorno 02 - Cremlino e dintorni

Martedì 02/08/2011
(Racconto di Lorenzo)
 

Sveglia alle 8.00 (si era d'accordo per le sette ma tacitamente abbiamo posticipato il wake up di un'ora). Colazione con ottime briochine ripiene e pessimi biscotti idrorepellenti con thè, acquistati il giorno precedente nel vicino market 24 ore. Durante la colazione Ste ci narra della sua visione del movie “ Irina Palm”. Questa storia ci accompagnerà per il resto del nostro viaggio. Nell'uscire riscontriamo una temperatura di 15°, inferiore di almeno 10-15° rispetto al giorno precedente. Ci avviamo verso il Cremlino non prima di aver cambiato qualche rublo sotto casa (i cambi in città sono tutti privi di commissioni e quindi molto convenienti). All'ingresso Nadia esibisce la sua student card scaduta ma la nonnina della “Kacca” (curioso nome delle casse in russia) con l'utilizzo di una lente scopre il trucco e si fa ancora più accigliata di quanto già era. Paghiamo quindi 350 rubli a testa ed entriamo nel Cremlino ma senza macchine fotografiche (la guida ci suggeriva di lasciare tutto a casa perché altrimenti non ci avrebbero fatto entrare. All'interno invece ci ritroviamo frotte di turisti che filmano e fotografano amabilmente. Nel Cremlino visitiamo le cattedrali dell'Arcangelo, dell'Assunzione e dell'Annunciazione con le tipiche cupole a cipolla dorate. Entriamo qui nel palazzo del Patriarca dove troviamo gli effetti personali degli zar.

Cattedrale di Cristo Salvatore
Usciamo dal Cremlino verso mezzogiorno e passando dal giardino Alexandrovsky assistiamo al cambio della guardia. Rientriamo in appartamento per coprirci meglio (il freddo si fa pungente) e ne approfittiamo per berci un thè. Di nuovo fuori girovaghiamo per un'ora abbondante prima di tornare al piccolo baracchino vicino al nostro appartamento (TEPEMOK). E' carino, anche se piccolo, e all'interno ci ospita caldo caldo per un pranzo (sono ormai le 14.30) a base di piadine con salmone e formaggio. Veniamo aiutati nella scelta del cibo da una moscovita che vive insieme ad un italiano in Friuli. Sono entrambi in vacanza a Mosca e ci fanno compagnia per mezz'oretta. La ragazza ci parla in toni negativi della platskarny, la famosa terza classe del treno che dovremo prendere domani.


Interno del Gorki park
Ci concediamo un po' di riposo in appartamento (fuori piove insistentemente). Poi, verso le 17, ripartiamo con questo programma: cattedrale di Cristo Salvatore sino al Gorki Park. Scopriamo camminando che a Mosca attraversare una strada è un bel problema se non trovi il giusto sottopassaggio. Notiamo ad un semaforo un bizzarro runner russo che, fermo sul marciapiede sotto l'acqua, si esercita con i pesi. Fin dalla mattina abbiamo notato folti gruppi di paracadutisti russi che festeggiano (scopriremo qualche giorno dopo che il 2 agosto in Russia è la festa del VDV). A Gorki Park troviamo il centro della loro festa, anche se ormai è sul finire. Troviamo rotte al suolo diverse angurie che probabilmente si sono lanciati i parà. Ci controllano con il metal-detector dei poliziotti ed entriamo nel parco ma solo per una toccata e fuga (è lungo 3 km). Il viale iniziale è un ricamo di fiori e scattiamo qualche foto.   


Il Cremlino da fuori
Ci incamminiamo poi sulla strada del ritorno e, dopo aver passato diversi ristoranti dall'aspetto “costoso”, entriamo nel “Cafè Liscia”, invitati da una promettente locandina esterna. All'interno di questo locale io e Ste consumiamo 1,5Kg di carne di maiale con patate e cipolle alla pizzaiola più birra. Nady e Lau invece prendono 800 g di “rodeo grill” con carne di mucca più verdure grigliate e vino rosso. Ci scambiamo come al solito qualche assaggino e il conto finale è di 1650 rubli a coppia. A questo punto rientriamo in appartamento passando dall’Alexandrosky garden scattando qualche foto in serale.

Giorno 03 - Il Treno

Mercoledì 03/08/2011
(Racconto di Laura)


Il famoso "Siluro"
Oggi siamo decisi a rispettare l'orario pattuito per alzarci perchè abbiamo intenzione di portare i bagagli in stazione in mattinata. In questo modo avremo tutta la giornata a disposizione per continuare la nostra visita della città. Di nuovo, invece, ritardiamo il programma con la scusa della pioggia. Facciamo colazione con la spesa che abbiamo fatto al market la sera prima: confermate le briochine ma cambiato biscotti (è stato tutto inutile, sono identici a quelli di ieri, cambiano solo nella forma!! Completamente insapori). C'è movimento nella nostra suite: c'è chi fa l'ultima doccia, chi sistema lo zaino, chi pulisce la colazione… e poi c'è Nady che cerca di ricomporre il siluro (curioso zaino dalla forma ambigua :-) ). Ultima telefonata a casa e siamo pronti per lasciare questo paradiso senza sapere bene cosa ci aspetta (ci avviamo verso la metro intorno alle 10.00 benché il check-out fosse alle 12.00). 


È buffo, camminiamo per le strade del centro con i nostri quattro zainoni, uno a fianco all'altro con passo cadenzato, tipo i giustizieri dei film western :-). Cerchiamo di orientarci nella metro, non è facile, non ci sono facce amichevoli che possano aiutarci. Comunque un poliziotto ci indica la direzione corretta. Fortunatamente non dobbiamo cambiare metro. Abbiamo raggiunto la stazione grazie a poche parole russe (per favore - nome della stazione dei treni - grazie). Ce la siamo cavata!!! Depositiamo gli zaini per tutto il giorno con grandissimo sollievo delle nostre spalle. Con 118 rubli a testa affidiamo ad un omone enorme i nostri bagagli (ne porta via due per volta, sembra impossibile!). 

Foto dei Gulag
Ok, individuato da dove partirà il nostro treno, rifacciamo la strada al contrario e torniamo in centro. Siamo alla ricerca del museo dei “Gulag” (campi di concentramento russi), ma lo superiamo senza accorgercene e finiamo per visitare il monastero di San Pietro. Ce lo guardiamo dall'esterno prima di entrare. Avremmo voluto chiedere info a una signora che sembrava una portinaia ma ci ha guardato malissimo o, per dirla con le parole di Ste, "ci ha guardato come se fossimo entrati nudi in chiesa". Non ha mai cambiato espressione, neanche quando abbiamo provato a salutarla o a chiederle timidamente info. Allora, rassegnati, ce ne siamo andati seguiti dal suo sguardo scuro. Siamo entrati nel cortile del monastero. Lore si è spinto fino in cima ai gradini della chiesa ma nulla di interessante. Ritorniamo, seguendo la piantina, alla zona dove avremmo dovuto incontrare il museo dei Gulag. Mentre Ste e Lore si occupano del cambio euro/rublo io le Nady abbiamo individuato l'entrata del museo (che era proprio dietro di noi).

Foto dei Gulag
Finalmente Nady riesce a risparmiare buona parte dei soldi dell'entrata con la sua student-card scaduta. Ci guardiamo questo museo dall'atmosfera triste, ci muoviamo in rispettoso silenzio e, prima di uscire, ci fermiamo a leggere le testimonianze di una donna che poi si è salvata scappando in Romania. Anche Lore ha lasciato la sua testimonianza sul diario del museo. 



Interno di San Basilio
Poi, verso le 13.30, siamo tornati al “Tepemok” di ieri, non avevamo voglia di girare a vuoto e siamo andati sul sicuro. Buone le nostre crepes!! E poi via di nuovo a visitare. Siamo entrati all'interno di San Basilio. Questa cattedrale è stupenda dall'esterno, sembra lo sfondo di una fiaba, ma all'interno non riusciamo a gustarci la sua maestosità perché non si accede alla navata centrale. In ogni caso, possiamo ammirare gli splendidi affreschi. Facciamo una breve sosta in cima ad una delle cappelle e Ste avvia un filmato sulla storia di San Basilio. Ridiamo immaginando le facce delle altre persone se con la stessa indifferenza Ste avesse spento il DVD portandosi via il filmato :-). 

Lord Dark Fener?
 Ci spostiamo con la metro fino a Krasnaya Presnya Park. Non possiamo perderci la mostra “più cool” di Mosca (come recita la guida): la mostra delle sculture di ghiaccio. Ormai ci muoviamo agevolmente in metro, anche se le persone non ci aiutano di certo (chiediamo info a delle russe che sostengono che abbiamo sbagliato posto). Ma vah! Poi, affidandoci alle nostre guide e alla mappa, raggiungiamo il parco che ospita la mostra ma un'altra russa sostiene di non averne mai sentito parlare. Invece, alle sue spalle c'è il cartello che indica che era proprio lì. Stiamo per entrare ma prima, seguendo le istruzioni del gestore, ci avviamo verso la toilette. Già ci aveva scioccato il fatto che la mostra fosse contenuta all'interno di un modesto capannone, ma lo stato della toilette (una di quelle chimiche) ha sconvolto Ste tanto che ha consigliato a me e Nady di trovare una soluzione alternativa (tra gli alberi del parco :) ). 





Le sculture di ghiaccio
Abbiamo indossato dei lunghi piumini. Da dietro sembravamo "Lord Dark Fener" di guerre stellari (sempre citazione di Ste :-) ). Troppo belli, imbacuccati nei nostri piumini, dopo qualche foto ricordo, siamo entrati. Ci saranno state al massimo una ventina di sculture, ma ne è valsa la pena. Per assicurare la conservazione di queste opere la temperatura è mantenuta a -10°C e le luci colorate esaltano la bellezza delle sculture. C'è un'atmosfera surreale, stupenda. Altre foto, tutte quelle che ci vengono in mente, per giustificare i 470 rubli ciascuno (tranne Nady, 250). Però nessuno se ne è pentito. 
 

La stazione
Usciamo verso le 18 ma è presto rispetto al nostro programma e ci concediamo una sosta di un'oretta nel parco. Riposiamo mentre Nadia cerca di insegnare a Ste un po' di parole cinesi, giusto per la sopravvivenza. Poi ritorniamo in metro in zona stazione, camminiamo un bel po' alla ricerca di un buon posto per la cena. Ne scegliamo uno che ci ispira ma è impossibile decidere cosa ordinare da un menù cirillico con camerieri che, seppur gentili, non parlano una parola d'inglese. Alla fine decidiamo di cambiare. Speriamo di avere più fortuna in un altro baretto che da fuori ci tenta con immagini invitanti. Poi però il menù è di nuovo solo in russo ma per fortuna ci dà una mano un simpatico personaggio. Ordiniamo un piatto di patate e carne e formaggio che ci han detto essere cucinato secondo una “Old Russian Tradition” ma io mi ricordo perfettamente di aver mangiato la stessa cosa con Ste a Parigi (però là era stata definita da una francese “VERY French Cooking”. Va beh…buono! Peccato che il simpaticone, una volta partite le sue amiche russe, si piazza al nostro tavolo e poi ci accompagna pure al market dove dobbiamo comprare le ultime cose prima di partire.

Il nostro treno
Poi, finalmente, ci siamo salutati. Il tipo ha preso la sua strada e noi ci siamo sistemati in stazione per un'elettrizzante attesa. Ritirati gli zaini, aspettiamo che compaia il numero del binario. Prevale un sentimento di curiosità mista a perplessità, ma siamo pronti! Mi si siede vicino un altro russo, molto amichevole. Posiziona un cartone su cui sedersi vicino a me e inizia parlarmi in russo. Insiste anche quando si accorge che io non capisco nulla. Simpatico! :-) È probabilmente tradizione dei russi offrire qualcosa ai nuovi conosciuti, così, dopo aver frugato nello zaino, ci offre un po' di profumo spray (che inizialmente avevamo scambiato per vodka). Insiste finché ce lo mettiamo. Ci piace pensare che i russi siano generosi, ma probabilmente puzzavamo un po' :-). È ora, partiamo! Ci muoviamo verso il binario 1 sperando che la “Controllora” del nostro vagone 11 non si accorga dell'errore sul biglietto di Nadia (un errore sul cognome). Ed è fatta, saliamo! Sono le 23.45.

Giorno 04 - Si viaggia

Giovedì 04/08/2011
(Racconto di Stefano)


La famosa "Donna siluro"
Con un abile gioco di prestigio, mettiamo il biglietto fasullo in posizione strategica, in modo che l'inserviente resti distratta nel momento del controllo. Peccato che, non si sa come, Nadia si precipita per prima in braccio alla grossa bionda russa presentandogli il proprio passaporto. Fortunatamente anche il piano B funziona e non siamo costretti ad abbandonare la nostra simpatica compagna di viaggio Nadia (ormai ribattezzata col nome di “donna siluro”).

Interno del treno (vista del corridoio)
Interno del treno (vista del corridoio)
È proprio lei quindi, che sale per prima sul vagone dirigendosi impazientemente verso i nostri posti riservati. Un urlo di gioia rianima la triste e buia atmosfera all'interno del vagone, Nadia ha realizzato che i nostri posti sono tutti vicini e abbastanza riservati. Ci accorgeremo  presto però, di un piccolo errore di valutazione. La sala relax di fronte alle cuccette si rivela infatti di proprietà altrui. Restiamo senza parole quando un indispettito russo vuole rivendicare la sua proprietà lasciando le sue valigie e togliendo le scarpe praticamente in mezzo a noi. Non soddisfatto (in effetti ci mettiamo un po' capire) si siede sul mio zaino mettendosi pure comodo. Nel frattempo giunge anche una ragazzona intenzionata a sedersi su quello di Laura. Spostiamo di conseguenza la nostra roba e ci ritroviamo improvvisamente incastonati tutti e quattro tra zaini e cuccette. Con un'abile gioco di respiro sincronizzato riusciamo però ad organizzarci per la notte e a sistemare a dovere gli enormi zaini. Ci rimane un'ultima prova da superare, la prima visita ai bagni. Accettiamo l'impossibilità di fare una doccia, ridiamo sulla struttura anomala del WC con un buco di scarico di 35-40 mm di diametro, ma non siamo per niente preparati al rumore assordante proveniente dallo scarico. Dopo aver premuto il bottone infatti un risucchio paragonabile a un turboreattore, crea un vuoto d'aria tale da produrre un'onda sonora anomala. Rimaniamo così tutti e quattro frastornati ma abbiamo imparato la lezione. Da lì in poi ci tapperemo le orecchie ad ogni scarico. 
 
Interno del treno (cuccette)
Ci mettiamo quindi a letto, le cuccette sono un po' corte e i piedi spuntano in corridoio. La gente dal canto suo sembra non farci caso e ci passa incurante in mezzo. La notte passa abbastanza tranquilla, mi sveglio varie volte tra un rumore l'altro ma mi riaddormento abbastanza velocemente. L'unico fatto curioso dalla notte è stata la strana ragazza di fronte a noi rimasta seduta tutta notte a chiacchierare e messaggiare al telefono. Ci svegliamo verso le 9.00 e ci organizziamo per la colazione. Dopo un primo tentativo di Lore di recuperare un po' di acqua calda per il tè (era fredda), torna con 2 litri di acqua bollente che tenta di versare nei nostri bicchieri pieghevoli. L'operazione si rileva assai ardua in un treno in movimento e ad accorgersene per prima è Laura che riceve una cascata di acqua bollente sull'interno coscia. Decidiamo quindi di trovare un'altra soluzione e scopriamo che in treno forniscono gratuitamente bicchieri da tè. 




Pranzo tipico da treno (aspetto invitante -:))
Verso mezzogiorno approfittiamo di una sosta del treno per recuperare un po' di cibo per il pranzo. Siamo a Kirov (km 956). Io e Lore scendiamo in missione e torniamo con due porzioni di qualcosa al momento indefinito. Un contenitore all'apparenza invitante (cosce di pollo) si rileva un agglomerato di spezie e pappette strane dall'odore poco simpatico. Sperimentiamo la preparazione aggiungendoci l'acqua calda e quel che ne viene fuori è una zuppa di pollo tra l'altro anche abbastanza buona. Il resto del pomeriggio procede tranquillo tra alberi, prati, i villaggi fantasma.




Aspetto meno invitante :-(
Leggiamo e sonnecchiamo fino all'ora di cena che giunge a Perm (km 1434). Questa volta incarichiamo le donne per il cibo. Nonostante i nostri dubbi se la cavano egregiamente proponendoci un lungo salsicciotto tipico che divoriamo senza battere ciglio. Una mezza crostatina offerta da Lore chiude alla perfezione la cena, facendoci apprezzare i buoni sapori di casa. Successivamente ci apprestiamo ad una partita a scala 40, ma dopo aver perso le prime due partite però, le ragazze decidono di sospendere i giochi e vanno a lavarsi i denti. Un ultimo sguardo alla ragazza seduta da 24 ore nella stessa posizione ci accompagna alla seconda notte sul treno. Ci addormentiamo cullati dal movimento ritmico del treno inconsapevoli di quello che ci avrebbe atteso l'indomani mattina.

Giorno 05 - Nuove amicizie

Venerdì 05/08/2011
(Racconto di Nadia)


Stazione di Yekaterinburg 
Yekaterinburg  (Km 1814) :-) 1/3 della prima tratta del viaggio. Io ho dormito tutta notte, il trambusto però è cominciato alla fermata di Yekaterinburg  (mi hanno detto che erano le 6.00 ora di Mosca). Salite come minimo 30 persone. Quando ho aperto gli occhi ho visto che la tipa cicciotta se n'era andata, al suo posto c'era un tipo enorme buffo e un altro di fronte (a me sembrava giovane forte;-)) ma avevo ancora gli occhi mezzi chiusi e avevo sonno. Però c'era rumore, ho sentito la voce di Lau e allora tà, sono dovuta rampar giù. (In realtà ho sentito il Lore che diceva che era ora di colazione, e siccome sapevo che c'erano i plum-cake ho accelerato il mio risveglio).

Come sempre abbiamo bisogno delle tazze per il tè, Ste ed il Lore si offrono di andare a prenderle dalla biondona capo del vagone; appena prima che andassero un tipo sospetto si era seduto sul letto di Ste in fondo, perché stava chiacchierando con i due di fronte a noi. Ste e Lore vanno, io vado far pipì e Lau rimane. Torno poco dopo e trovo Lau seduta di fronte ha un tipo (quello che mi sembrava giovane forte, invece si è scoperto avere 44 anni) russo che stava parlando al cellulare. Io mi sono seduta vicino a Lau, poi arrivano Ste e Lore, e guardiamo tutti insieme sto tipo che pare sciallo sul letto del Lore. C'era oltre a lui un kazako buffo e paffuto in parte a quello che poi avremmo scoperto si chiamasse Igor. Non sapevamo bene cosa fare ma c'hanno pensato loro. Ste s'è seduto al suo posto e Lore si è infilato tra il kazako e Igor. La colazione ha così avuto inizio. Il muto (un tipo solitario seduto nella sedia di fronte) con una bottiglia e un sacchetto nello zaino inizia riempire un bicchiere con dentro una roba bianca, io pensavo fosse tipo vodka e già mi sono spaventata perché, come avevamo letto, pensavo che mi avrebbero obbligato a berlo. Il primo è stato il Lore, gli hanno passato il bicchiere ridendo, con un pezzo di pomodoro. Igor ha detto di berlo e poi mangiare il pomodoro. Lo stesso ha fatto anche Ste poco dopo!! A detta loro meno forte della vodka... bah! Poi hanno detto noi di fare uguale ma dopo il rifiuto non hanno più insistito per fortuna. 

Ognuno di questi pazzi aveva la sua...ahahah! Il primo che ha cercato di attaccare bottone è stato Igor, che non parlava una sola parola di inglese e si esprimeva con gesti e soprattutto con versi assurdi, dicendo che io e Lau eravamo bellissime e che i nostri ragazzi erano fortunati perché avevano due ragazze così accanto. Poi chiede a Lau se Ste le aveva dato un pugno sul naso. (in effetti era un po' viola per una piccola botta sul lavandino, ma è meglio non specificare come :)) ). Poi c'era il kazako che rideva come un pazzo quando il Lore lo chiamava ” amico” in russo (druk) ma se n'è andato poco dopo aver bevuto due o tre bicchieri e facendo una puzzetta che metà bastava... un odore!!!!:). Il muto (poera stela) non capiva una sola parola d'inglese ma è rimasto lì comunque ad  ascoltare per un bel po'... voto 10 al muto per tenacia e costanza!! Il vero protagonista di oggi è stato un bel giovanotto di 27 anni, (Costantin) sposato con una bellissima bimba di un anno che teneva come sfondo sul cellulare. Abbiamo poi saputo che non vedeva sua moglie da due mesi mentre invece i suoi addirittura da due anni. Così, dopo che tre  bicchieri di simil-vodka più pomodoro sono stati bevuti e mangiati come si deve, la maggior parte dei componenti del gruppo dei pazzi se la sono filata. Quando è rimasto solo Costantin, ingegnere militare già descritto, inizia a raccontare di lui, ma allo stesso tempo è curioso anche nei nostri confronti, e ci chiede innanzitutto che musica ascoltiamo. Mette il suo cellulare sul tavolino e ci fa ascoltare alcune canzoni carine russe. Poi si passa agli hobby e si scopre che è un appassionato di sky diving e ci chiede se noi siamo appassionati agli sport estremi. Si parla un po' di paracadutismo, il Lore racconta di aver provato e io già mi immagino la scena... non sono per niente un cuor di leone!! La conversazione prosegue, sembra sempre più felice di raccontare tutto, dice che è dura quando non si vede il proprio figlio per tanto tempo.

Inesorabilmente e velocemente si avvicina l'ora di pranzo, in poco il tavolino si riempie: e chi sarà?! Costantin che, come ci avevano assicurato le guide, s'è comportato da ottimo compagno di treno, offrendoci pane nero, salame, maionese e ketchup... noi non avevamo molto da dare in cambio ma lui era contento lo stesso con il suo barattolo di purè e maionese. Finito di mangiare ci siamo rimessi a parlare allegramente. È volato!!! Ci siamo presi un buon tè ai frutti rossi, lui era contento, ma preoccupato perché aveva paura che noi volessimo dormire. Ma noi, tutti contenti, continuavamo a chiacchierare (a parte due brevissimi sonnellini, uno mio è uno di Lau ;-)). Di tanto in tanto c'era Igor che faceva ridere tutti con i suoi sonnellini e il caffè... ridere tutti compresa me che ho sputato fuori tutta l'acqua dalla bocca lavando la guancia destra del mio Lore era la faccia di Ste raggiungendo anche pantaloni di Lau... Ops :-).


Il pomeriggio è stato intervallato da una piacevole merenda-aperitivo. Igor porta me a Lau due bei gelatoni, mentre gli uomini si sono presi un sacco di birra con patatine e arachidi :-) (tramite le conoscenze del posto di Costantin). La sera si avvicina, tutti contenti, ma la Nady inizia ad avere fame. Finalmente alle otto a mezza sfocciamo il nostro salame culatello agli amici. Varie reazioni: Costantin non ha apprezzato molto, infatti quando gli abbiamo offerto le patatine le ha divorate letteralmente. Il ciciuz (un simpatico omone pancione seduto di fronte), serio e dormiglione (ha dormito quasi tutto il giorno col culone di fuori per poi farsi svegliare dalla bionda capotreno quando era arrivato alla sua fermata :)) ha avuto un colpo al cuore alla vista del salame --> voto 10 al ciciuz.

Pesce tipico affumicato
Poco dopo però... sorpresa!!! Alla fermata successiva Igor compra due bei pesci per me e Lau oltre a un barattolo di lamponi, mentre Costantin se ne viene fuori con un pesce essiccato super salato. Quando Igor ci ha mostrato come si mangiava siamo rimasti scioccati! L'ha strappato con forza e la ributtato sul tavolo a brandelli! Aiutooo! Dopo un po' di scetticismo iniziale l'abbiamo preso e abbiamo iniziato a mangiare felici, anche se poi il pesce avanzato, mica l'avremmo mangiato il giorno dopo!!
La serata continua in compagnia di Costantin e della nostra tisana miele  camomilla e vaniglia... questa volta la reazione più buffa è stata quella di Igor, che in due minuti è tornato con la tazza vuota senza neanche la bustina --> ahahah!!!

Costantin e Igor con Ste e Lau
L'ora dei saluti si avvicina :-( verso mezzanotte e mezza Costantin va a cambiarsi. Ritorna vestito da militare... quasi irriconoscibile! Decidiamo discendere due a due a salutarlo prima io e Lore... io mi alzo decisa dimenticandomi del sopra della cuccetta. SBAM!!! Fischia che male!! E tutti che ridevano anche il tipo che non ride dal 1998 (citazione del Lore). Un po' dolorante scendo con il Lore. È il momento dei saluti ,inizio io e lo abbraccio. Lui sussurra nell'orecchio “good luck Nadia, it was a pleasure to meet you”. Poi stringe forte la mano al Lore e si abbracciano anche loro... Sono amici!! Che bello! Poco dopo scendono Lau e Ste.



Costantin e Igor con Lore e Nady
*(intervento di Lau: anche noi abbiamo salutato Costantin affettuosamente come se lo conoscessimo da una vita...Good Luck! Dice e mi abbraccia poi stringe la mano di Ste e lo tira vicino a sé dicendo “oh, my friend” e mentre si abbracciano pure io ho le stesse bellissime sensazioni della Nady... che bello che esistano persone così...)








Dopo pochi minuti sono di nuovo sul treno... tristi anche loro. Inaspettatamente, mentre mi massaggio il testone, sentiamo bussare al finestrino... è Costantin che ci dà l'ultimo saluto... giornata stupenda!

Giorno 06 - Ancora in treno

Sabato 06/08/2011
(Racconto da Lorenzo)

Nady in cuccetta
Riparto da dove ha concluso la mia Nadiulì: Novosibirsk, ore 1.00 locali, Km 3343, salutiamo la compagnia di russi che ha reso indimenticabile la nostra seconda giornata sul treno. Una volta che rimaniamo soli il silenzio che regna pare quasi irreale rispetto alla baraonda durata per l'intera giornata precedente. I nostri amici, o perlomeno quelli nei posti accanto ai nostri, vengono sostituiti con una nonnina con nipote. A quel punto, dopo aver sistemato il casino che regnava sovrano nella nostra “cabina” e senza più la Babele di lingue dei nostri colloqui, ci godiamo un meritato e necessario riposo. Il profumo di caffè che sale dal fondo del mio materasso mi riporta alla mente la meravigliosa giornata. Al mattino, quando lascio le braccia di Morfeo per tornare sulla terra, noto che la nonnina con nipote hanno già terminato il loro viaggio e sale una mamma con la propria figliola, presagio di una giornata tranquilla. I ricambi di persone sul treno davvero alti, contiamo ormai solo un paio di persone fra quelle salite con noi a Mosca. Abbiamo scoperto che si tratta esclusivamente di russi che si spostano per motivi i più comuni: lavoro, vacanza, visita a parenti ecc… siamo ancora adesso gli unici turisti stranieri del nostro vagone di terza classe ed ormai una sorta di celebrità, conosciuti da tutti.

Si pranza!
La giornata scorrerà tranquilla con i quattro protagonisti impegnati a scrivere le pagine di questo diario. Unico fatto degno di nota è il pranzo. Sostiamo per venti minuti a Ilaskaya (Km 4377) dove io e Ste scendiamo ad acquistare quattro banane (è la prima frutta che mangeremo dalla nostra partenza dall'Italia), tre prodotti tipici che sono un polpettone di carne, una crepes ripiena di riso e carne ed un ultimo polpettone che pareva di sole patate mentre scopriamo contenere anche la ricotta. La vera chicca però sono due cannoli di circa 30 cm dove una fantastica crema di mou viene custodita da uno strato tipo parigina. Le donne alla vista di tutto questo ben di Dio sono entusiaste all'ennesima potenza. 


Il piano superiore
Ne approfitto ora per segnare altre piccole note o particolari della famosa platskarny dove risiediamo ormai da tre giorni. È una gran fortuna che i nostri quattro posti siano praticamente al centro del vagone. L'assordante boato dello scarico del WC ci raggiunge fin qui e non osiamo immaginare quale tortura se fossimo stati più vicini. Nel nostro spazio abbiamo due cuccette basse con un tavolino in mezzo più altre due cuccette sovrapposte. Tranne la prima notte in cui io e Nadia dormivamo di sotto e Lau e Ste al primo piano, ci siamo poi disposti con una coppia per lato, in modo da dare più agio ad entrambe le coppie. Le due cuccette superiori non davano infatti nemmeno la possibilità di stare seduti a causa di un basso mensolone in metallo su cui abbiamo riposto 2 zaini. Gli altri 2 sono a terra sotto la seduta. Le cuccette sono davvero corte, perfette per la Nady, mentre io e Ste incidentiamo i nostri piedi con i passanti del corridoio ogni volta che ci distendiamo. Ciò ci porta dormire quasi esclusivamente con le gambe rannicchiate.
Abbiamo inoltre scoperto che le tazze si possono richiedere al capo vagone quindi la frase di rito diventa “Citirie stakan” (4 bicchieri), che bisogna però restituire a breve alla bionda “Rottermaier” per non incorrere nelle sue ire. Il suo aiutante invece oltre a pulire la ”Tualiets” ed aspirare il corridoio, si intestardisce per un'intera giornata nella ricerca di un cucchiaio che sostiene abbiamo preso noi. Quando si passeggia lungo il corridoio del vagone l'olfatto viene messo a dura prova: ogni scomparto a un proprio odore che va dai diversi cibi (pesce, cipolle, minestra, tè) a quello di piedi e di sudore. Del resto lo sapevamo, la nostra è un'avventura. Una frugale cena precede poi l'ultima notte sul treno della prima tratta.

Al kilometro 4474 nell'oblast (regione) di Irkutsk aggiungiamo la nostra quinta ora da Mosca e la settima dall'Italia. Il fuso comincia davvero farsi sentire e per la prima volta ci sentiamo un po' scombussolati... il nostro pranzo infatti ha il sapore di una cena.
 

Giorno 07 - Verso il lago Baikal

Domenica 07/08/2011
(Racconto di Laura)

 
Il fantastico pulmino acrobatico
Oggi è una giornata di passaggio e ingenuamente penso che non ci sarà molto da raccontare... ma non sarà così. Ci alziamo silenziosamente per fare colazione verso le 6.30. Mi sveglia Ste... ormai è ora discendere, potevano sembrare così lunghi questi giorni sul treno e invece sono volati... quasi ci dispiace. Poi siamo stati così fortunati... abbiamo avuto il tempo di ambientarci ed organizzarci il primo giorno, abbiamo visto diversi personaggi e fatto amicizie il secondo giorno, abbiamo poi avuto il tempo di riprenderci il terzo. E ora tutto di nuovo da scoprire, gli zaini sono pronti dalla sera prima. Il treno è puntuale e alle 7.30 scendiamo a Irkutsk.

Appena fuori dal vagone c'è un ragazzetto con un cartello col nome della Nady. Ci saluta, ci chiede come va... parla inglese. Piove... peccato! Non ha mai piovuto in questi tre giorni... ma poco male, poco dopo arriviamo all'auto che ci porterà prendere il traghetto per raggiungere l'isola e ci attende un bel viaggetto. In realtà non è un'auto ad attenderci ma un mezzo di tutto rispetto. Un pullmino essenziale che pare un mezzo di trasporto militare. L'autista  si dimostra anch'esso un tipo particolare... a parte il fatto che si ferma un paio di volte a fare pipì, viaggia ad una velocità decisamente sopra la media. Vige una certa anarchia per queste strade... lui supera tutti, delle mucche attraversano la strada quando lo ritengono più opportuno e ci sono auto con guida a destra, altre con guida a sinistra e tutti che nel modo più sereno possibile invadono la corsia opposta al loro senso di marcia per evitare le buche.
  
Colazione da brigantina a base di carne e cipolle
Dopo un paio d'ore l'autista, senza consultarci, decide di fare una pausa al cafè brigantina. Prendiamo delle crepes con latte condensato e due pouds (cibo cinese simile ad un raviolo contenente carne e cipolle) a testa. Lascio i miei compagni mi dirigo verso quello scatolotto di legno che il gestore del cafè mi indicano come toilette. In realtà mi trovo circondata da quattro assi di legno, in terra ci sono due buchi che sfociano direttamente in una latrina. Non ci sono porte né divisori tra un buco all'altro... bel posto emozionante alla mercé di tutti ma oter! Si riparte e comincia lo show. La strada a un certo punto non è più asfaltata ma l'autista, indomito, non accenna a rallentare, anzi... sentiti i nostri gridolini di gioia per le sue manovre, si lancia in un rally senza respiro, spaziando in entrambi i sensi di marcia, scavalcando buche e accelerando sempre più. Io adoro i rally!! Ma il top è stato quando si è lanciato giù dalla strada su una direzione alternativa lasciandoci tutti e quattro senza parole. Arrivati al traghetto ci siamo resi conto che uno era appena partito... ecco perché correva tanto! Che carino! Ma non solo, quando s'è accorto che c'erano una quarantina di minuti di attesa per il traghetto successivo, si è offerto di portarci lì vicino in un posto molto panoramico. 

la faccia di roccia
Tutti sulla Lada
Camere con vista
Lungo la strada ci ha mostrato i fiori che servono per fare il classico tè, bevuto così frequentemente in Russia. Arrivati sulla scogliera lo spettacolo sul lago è stupendo. Ci mostra una roccia a forma di viso umano e fa delle foto a me e a Nady come se dessimo un bacio a questo faccione di pietra. Anche noi abbiamo voluto fare una foto con lui per ricordo. Poi siamo riscesi al pullmino. Ste mi ha preso una stupenda fochina, tipico simbolo del lago, come portachiavi :-). Il traghetto arriva, ci salutiamo e l'autista dice che io assomiglio sua sorella :-) buffo! Si riparte e via alla conquista dell'isola di Olkon. Solo 2 km separano le coste. Sull'isola ci attende un'altra auto particolare d'epoca, una lada arancio marcio

guidata da un uomo altrettanto bizzarro che sembrava un sergente militare russo. Sembra più prudente del primo autista ma le emozioni non mancano su strade così. Poi buchiamo una gomma. Ste e Lore lo aiutano nel cambio... nessun problema! O meglio, per noi nessun problema, l'autista invece si è mostrato davvero poco amichevole. All'inizio potevamo attribuire questa freddezza al fatto che non conoscesse l'inglese, ma all'arrivo, quando Lore si è avvicinato per stringergli la mano per salutare e ringraziare, lui gli ha fatto segno che doveva ancora essere pagato. 

Lore è rimasto piuttosto basito e ce ne siamo andati alla scoperta della nuova sistemazione con un po' di amaro in bocca. Anche in reception non sono molto cordiali (a proposito , siamo al Nikita village, il più bello e famoso dell’isola a quanto dice la guida) ma ci fanno accompagnare subito alle nostre stanze. Lore è il primo ad entrare e ad accorgersi che c'erano tre letti. Effettivamente in stanza c'era già un'altra ragazza vestita bene e Lore si presenta amichevolmente pensando che fosse lei la loro ospite. La scena risulta un po' buffa perché la ragazza si scopre essere la donna delle pulizie :) :). Poi ci accompagnano all'altra stanza al piano di sopra... carina, proprio caruccia! Neanche il tempo di esplorarla che salgono la Nady e il Lore disperati perché non hanno il bagno in camera; è in comune con altre due stanze e non ha nemmeno la doccia!! Niente di grave: la nostra stanza ha il bagno con la doccia e riusciremo a lavarci tutti... finalmente! Puzzoni! Ah,ah!

Strade del Nikita village






Corriamo al ristorante... il “cortile” da attraversare è completamente infangato e dobbiamo scavalcare le pozzanghere.










Mensa del villaggio




Il ristorante chiude alle 15.00... appena in tempo! C'è un bel buffet... ci scaldiamo con una zuppa e assaggiamo un po' di tutto! Non male dai, mezz'oretta per fare il bucato, ambientarci e poi riusciamo.






 
Le rocce dello sciamano
È nuvoloso, ci dirigiamo a piedi verso le rocce dello sciamano... sono proprio vicino a noi... è un posto tranquillo, ci aggiriamo un po' lì intorno, Lore si arrampica su una delle due rocce e poi insieme siamo andati sull'altra. Due foto, il tempo di rilassarsi, poi doccia e cena. Troviamo sempre le stesse cose del pranzo, i dolci scarseggiano... ci sono solo dei panozzi abbastanza pesanti ma buonini anche quelli! Dopo cena abbiamo prenotato la “bania russa”, una specie di sauna... prima il Lore la Nady e poi io e Ste. 20 minuti a testa... molto romantico perché piove e il rumore della pioggia sul plasticotto è davvero rilassante. 



Noi e il lago Baikal
Ci sistemiamo e poi riusciamo verso le 22.30. Tutto completamente al buio... siamo usciti con 4 pile... un po' buffi davvero ma a pensarci è assurdo... l'intero paese al buio e qualche persona era in giro lo stesso... dei pazzi! E poi pensavo quanto spazio inutilizzato… kilometri e kilometri di distese di terra... mah, sembra il terzo mondo... ci ragiono un po'... sarà il tempo così ostile da non consentire lo sviluppo? Mah...

Giorno 08 - Un tuffo nel lago

Lunedì 08/08/2011
(Racconto di Stefano)


Puntiamo la sveglia alle 8.30 in modo da essere i primi a colazione e poter organizzare la giornata al meglio. Purtroppo a svegliarmi non è il mio cellulare ma la pioggia insistente sulla tettoia del nostro terrazzo. Mi immagino già la giornata di fango che ci aspetta. Laura invece è più positiva ed appena sente la pioggia dice:” Che bellooo!!”. Va bèh... vediamo cosa ci aspetta nella nostra ultima giornata sull'isola. Ci vestiamo in fretta ed andiamo a colazione. 

Ha quasi smesso di piovere, ma il cielo non promette niente di buono tanto che, Lore e Nady, rinunciano al loro giro in bici (noi avevamo già rinunciato il giorno prima). La colazione sembra promettente, un discreto buffet ci appare davanti agli occhi appena entriamo in sala. Non è paragonabile a quello a cui siamo abituati ma, considerando dove siamo, merita tutto il rispetto. Ci abbuffiamo con latte, cereali, yogurt, crepes alla marmellata, latte condensato e tè mentre decidiamo il da farsi. Il tempo sembra troppo instabile per azzardare grandi progetti, quindi decidiamo di incamminarci a piedi lungo la grandissima spiaggia sabbiosa che abbiamo visto dall'alto il giorno prima. Per precauzione portiamo l'ombrello e per scaramanzia il costume. 

La nosra spiaggia dall'alto
Si parte, i quattro temerari si avviano alla scoperta dell'isola. Ormai ha smesso di piovere e in lontananza (molta lontananza) si vede anche uno squarcio di sereno. Anche i nostri animi sono più sereni, il terreno è bagnato ma non fangoso e la temperatura è più mite a causa dell'assenza di vento. Un raggio di sole infine, ci fa letteralmente volare in costume. "Ora ho mai più" ci diciamo, consapevoli che, probabilmente, non avremmo avuto occasioni simili per un bagno nel lago. 






Un bel tuffo nelle acque gelide
Il contatto dell'acqua con i piedi non è dei più promettenti ma non basta fermarci. La prima che si butta è Lau seguita da Lore. Io prendo un po' più di tempo ma infine mi butto. Questa mia azione da il coraggio anche a Nady che si lancia impavida nell'acqua. Vedo il terrore nei suoi occhi, come se per un attimo, stesse vedendo scorrere tutta la sua vita davanti aspettando solo l'ultimo respiro. Con uno sforzo estremo invece riesce a rialzarsi e portarsi in salvo. Anche per me è tempo di uscire, mentre Lau e Lore sembrano non risentire dell'acqua fredda. Lore decide di attraversare il lago a nuoto (circa 10 km) ma soli 20 m rimane impigliato in una strana rete da pesca che sembra costeggiare tutto il lago (uno dei tanti misteri dell'isola).Per fortuna riesce a liberarsi e a tornare a riva.

Un promontorio sul lago
Nel frattempo il tempo migliora e ci incoraggia a proseguire. Camminiamo lungo la riva per diverso tempo prima di arrivare alla fine di questa lunghissima spiaggia. Ma non ci fermiamo, ormai il cielo è azzurro e i panorami diventano sempre più belli. Ci arrampichiamo su un promontorio e ammiriamo dall'alto i fantastici paesaggi che quest'isola ci propone. Continuiamo il cammino scattando diverse foto che hanno quasi sempre come sfondo dei bizzarri alberi di ogni forma e somiglianza. 




L'isola Balena di Nady
L'obiettivo comune è di raggiungere l'isola balena avvistata da Nady e piantargli la bandiera italiana. Desistiamo però a causa di qualche problema tecnico ma ci andiamo comunque vicino. Lore si arrampica su un albero e, avvistando la balena inizia a urlare “NADYYY, LA TUA ISOLAAAA”. Il grido risveglia gli sciamani del posto che si uniscono alle urla intonando una sorta di rito propiziatorio. 



L'isola Cocherino di Lau
Dopo un ultimo bagno, una mezz'ora di relax e un ultimo saluto all'isola balena di Nady e all'isola cocherino di Lau, decidiamo di rientrare alla base. I paesaggi incontrati durante il tragitto erano molto contrastanti, girandoci verso il lago sembrava di essere al mare, mentre guardando la parte opposta si aveva l'idea di un paesaggio montano. Non era né una né l'altra cosa, eravamo sulla riva di un lago e ce ne rendevamo conto solo quando le due facce del posto si intersecavano. Non capita spesso di vedere mucche di montagna bere l'acqua del mare. 

Mare o monagna?
Alberi magici, prati verdissimi e sterminati, viste mozzafiato e personaggi bizzarri costituiscono la piccola parte dell'isola che abbiamo esplorato. Sicuramente non basta un giorno per visitarla tutta, ma basta un giorno per rendersi conto di quanto può offrirti.







Torniamo a casa stanchi ma felici. 10 km di cammino e un pranzo saltato sono solo un piccolissimo prezzo rispetto al valore di questa giornata. Dopo una “Bania Russian”, la cena, e un veloce giro per le strade del villaggio (questa volta con la luce), ci concediamo solo mezz’oretta per rivedere le foto prima di andare a letto.



* Curiosità: Il lago Baikal è lungo più di 600 Km e largo 60. E' il lago più profondo e più pulito al mondo (almento fino a poco fa) e contiene un quinto di tutta l'acqua dolce della terra.

Giorno 09 - Di nuovo in treno

Martedì 09/08/2011
(Racconto di Nadia)

 
Il traghetto
Ok è il 9 agosto, ma chissà che il giorno della settimana è... non ci facciamo più caso ormai, stiamo perdendo la cognizione del tempo ma non ci importa! Sveglia alle 8.00, ma il siluro l’ho sistemato quasi completamente ieri sera, quindi sono praticamente “a cavallo”. Abbiamo l'autista le 9.30, perciò abbiamo tutto il tempo per fare l'ultima colazione al Nikita! La giornata è uno spettacolo ma l'aria è gelata stinca. L'autista è il primo russo amichevole che incontriamo (Costantin a parte ovviamente). È un tipo prudente e molto religioso, si capisce dalle immaginette sul suo cruscotto (una di Gesù, una della Madonna e una di San... il Santo protettore degli autisti, che mi sono già dimenticata come si chiama ahahah). In più, ci accorgiamo che strombazza ad una lapide posta sul ciglio della strada, e si ferma in uno di quei pali pieni di nastrini lasciando una moneta in omaggio :-) tenero lui! Arriviamo al traghetto in tre quarti d'ora, salutiamo l'autista che prima di andarsene ci lascia un foglietto col nome dell'autista che dobbiamo cercare dall'altra parte.

Sul traghetto fa un freddo cane, accidenti!!! Meno male che il Lore è previdente e mi presta la sua felpona :-) bravo Lore! Che fa amicizia con tutti anche con un ciciuz che aspetta al traghetto con noi... è amichevole!!! :-). Una sorpresa proprio bella ci aspetta quando arriviamo dall'altra parte. L'autista che ci accompagnerà a Irkutsk è lui!!! Il mitico uomo che guida come un razzo tra le buche infinite! Tutti contenti (Ste un po' meno perché la diarrea del viaggiatore lo sta facendo un po' disperare) saliamo sul mezzo.

Un saluto all'autista pazzo e l'amico rachitichino
Verso le 12.15 ci fermiamo di nuovo al cafè Brigantina, ma noi lo conosciamo già Yeah ;-), è stata la nostra prima tappa qualche giorno prima durante il viaggio di andata verso Olkon!! Questa volta lasciamo ordinare lui per tutti, e ci ritroviamo con due Baoz a testa, un bel piattone di pesce crudo e cipolle e una crepes con latte condensato come pucì!! Al bacio:-) (Ste salta, povero Ste :-(). Ripartiamo dopo mezz'oretta, il viaggio è ancora lunghetto perché man mano che ci avviciniamo a Irkutsk c'è tanto traffico!! L'autista e l'amico rachitichino ci accompagnano in stazione a depositare bagagli e non solo! Ci portano anche in centro con tanto di cartine e indicazioni sui luoghi più belli per fare shopping. L'auto si ferma all'hotel Angara e noi, dopo avergli lasciato una mancia di 200 rubli per la gentilezza e l'efficienza :-), li salutiamo. Bravi amici!! Bravi druuk! 

Irkutsk
Siamo pronti per cercare le nostre felpe con scritto “Rassiya”! Il Lore ci tiene tanto, lo vedo, e allora m'impegno a chiedere al mondo russo se conoscono posti in cui vendono souvenir. Niente da fare... i pochi che ci rispondono ci mandano in posti inesistenti. I grandi magazzini sono come l'iper da noi è Lau, em bè, Lau nel mentre viene colta da un attacco di diarrea e deve letteralmente correre nel bagno di una creperia a liberarsi! Laurone seconda vittima della diarrea del viaggiatore :-( che disastro!! Sempre più scoraggiati, ci incamminiamo verso la stazione dopo una sosta-cibo (patatine e biscotti). Anche il mio Lore non sta benissimo, lo capisco perché non ha appetito a cena. Ci infiliamo in un piccolo fast-food, io Ste e Lau mangiamo una specie di toast ma non mi soddisfa. Ci vuole ben altro per soddisfarmi... un mars! Spettacolooooooo :-).
  
Stazione di Irkutsk




Ci accorgiamo che sono già le 9.30, perciò andiamo dritti al deposito bagagli, spaventandoci un momentino perché è chiuso. Fortunatamente poco dopo arriva l'omino bagagli che ci ridà gli zaini... 






 
Di nuovo in treno

 E' arrivato il momento di risalire sul treno... aiuto!! Questa volta siamo in seconda classe ma la differenza con la terza della nostra prima tappa non è poi così evidente... unica differenza: è pieno di italiani noooo! Mentre sono in bagno (l'unico del vagone) che mi faccio il bidet vengo invitata ad uscire dal mio Lore --> La terza vittima della diarrea del viaggiatore! Noooo, manco solo io. Poveri miei compagni di viaggio chissà che cosa ci aspetta.....