Giorno 04 - Si viaggia

Giovedì 04/08/2011
(Racconto di Stefano)


La famosa "Donna siluro"
Con un abile gioco di prestigio, mettiamo il biglietto fasullo in posizione strategica, in modo che l'inserviente resti distratta nel momento del controllo. Peccato che, non si sa come, Nadia si precipita per prima in braccio alla grossa bionda russa presentandogli il proprio passaporto. Fortunatamente anche il piano B funziona e non siamo costretti ad abbandonare la nostra simpatica compagna di viaggio Nadia (ormai ribattezzata col nome di “donna siluro”).

Interno del treno (vista del corridoio)
Interno del treno (vista del corridoio)
È proprio lei quindi, che sale per prima sul vagone dirigendosi impazientemente verso i nostri posti riservati. Un urlo di gioia rianima la triste e buia atmosfera all'interno del vagone, Nadia ha realizzato che i nostri posti sono tutti vicini e abbastanza riservati. Ci accorgeremo  presto però, di un piccolo errore di valutazione. La sala relax di fronte alle cuccette si rivela infatti di proprietà altrui. Restiamo senza parole quando un indispettito russo vuole rivendicare la sua proprietà lasciando le sue valigie e togliendo le scarpe praticamente in mezzo a noi. Non soddisfatto (in effetti ci mettiamo un po' capire) si siede sul mio zaino mettendosi pure comodo. Nel frattempo giunge anche una ragazzona intenzionata a sedersi su quello di Laura. Spostiamo di conseguenza la nostra roba e ci ritroviamo improvvisamente incastonati tutti e quattro tra zaini e cuccette. Con un'abile gioco di respiro sincronizzato riusciamo però ad organizzarci per la notte e a sistemare a dovere gli enormi zaini. Ci rimane un'ultima prova da superare, la prima visita ai bagni. Accettiamo l'impossibilità di fare una doccia, ridiamo sulla struttura anomala del WC con un buco di scarico di 35-40 mm di diametro, ma non siamo per niente preparati al rumore assordante proveniente dallo scarico. Dopo aver premuto il bottone infatti un risucchio paragonabile a un turboreattore, crea un vuoto d'aria tale da produrre un'onda sonora anomala. Rimaniamo così tutti e quattro frastornati ma abbiamo imparato la lezione. Da lì in poi ci tapperemo le orecchie ad ogni scarico. 
 
Interno del treno (cuccette)
Ci mettiamo quindi a letto, le cuccette sono un po' corte e i piedi spuntano in corridoio. La gente dal canto suo sembra non farci caso e ci passa incurante in mezzo. La notte passa abbastanza tranquilla, mi sveglio varie volte tra un rumore l'altro ma mi riaddormento abbastanza velocemente. L'unico fatto curioso dalla notte è stata la strana ragazza di fronte a noi rimasta seduta tutta notte a chiacchierare e messaggiare al telefono. Ci svegliamo verso le 9.00 e ci organizziamo per la colazione. Dopo un primo tentativo di Lore di recuperare un po' di acqua calda per il tè (era fredda), torna con 2 litri di acqua bollente che tenta di versare nei nostri bicchieri pieghevoli. L'operazione si rileva assai ardua in un treno in movimento e ad accorgersene per prima è Laura che riceve una cascata di acqua bollente sull'interno coscia. Decidiamo quindi di trovare un'altra soluzione e scopriamo che in treno forniscono gratuitamente bicchieri da tè. 




Pranzo tipico da treno (aspetto invitante -:))
Verso mezzogiorno approfittiamo di una sosta del treno per recuperare un po' di cibo per il pranzo. Siamo a Kirov (km 956). Io e Lore scendiamo in missione e torniamo con due porzioni di qualcosa al momento indefinito. Un contenitore all'apparenza invitante (cosce di pollo) si rileva un agglomerato di spezie e pappette strane dall'odore poco simpatico. Sperimentiamo la preparazione aggiungendoci l'acqua calda e quel che ne viene fuori è una zuppa di pollo tra l'altro anche abbastanza buona. Il resto del pomeriggio procede tranquillo tra alberi, prati, i villaggi fantasma.




Aspetto meno invitante :-(
Leggiamo e sonnecchiamo fino all'ora di cena che giunge a Perm (km 1434). Questa volta incarichiamo le donne per il cibo. Nonostante i nostri dubbi se la cavano egregiamente proponendoci un lungo salsicciotto tipico che divoriamo senza battere ciglio. Una mezza crostatina offerta da Lore chiude alla perfezione la cena, facendoci apprezzare i buoni sapori di casa. Successivamente ci apprestiamo ad una partita a scala 40, ma dopo aver perso le prime due partite però, le ragazze decidono di sospendere i giochi e vanno a lavarsi i denti. Un ultimo sguardo alla ragazza seduta da 24 ore nella stessa posizione ci accompagna alla seconda notte sul treno. Ci addormentiamo cullati dal movimento ritmico del treno inconsapevoli di quello che ci avrebbe atteso l'indomani mattina.

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